Bilancio 2020 del Presidente Renato Baladelli: “Voglia riaprire. Solo così possiamo recuperare i soldi e i tesserati persi”

Dopo 175 giorni di chiusura e la fine del 2020 alle porte, la dirigenza dello Sport Center Parma ha fatto un bilancio pensando al futuro e ai proprio tesserati attraverso le parole del Presidente Renato Baladelli. Di seguito il presidente ha approfondito quanto rilasciato anche in un'intervista alla Gazzetta di Parma del 17 Dicembre a firma del giornalista Vittorio Rotolo (LEGGI L'INTERVISTA)

 La pandemia ha avuto l'effetto di uno tsunami per il mondo dello sport. In che misura, l'emergenza sta influendo negativamente sulla vita di una società come la vostra, anche in relazione alla gestione di un centro sportivo di livello come l'Ercole Negri? Stare chiusi per 175 giorni in un anno senza alternative è drammatico. I nostri dipendenti sono in cassa integrazione e i nostri tesserati vivono nell’incertezza nonostante le garanzie che cerchiamo di dare quotidianamente con le nostre risposte. Nel settore sportivo reinventarsi non è facile come magari hanno fatto i ristoratori con il delivery, le lezioni e gli allenamenti online non potranno mai sopperire alla qualità dell’ambiente, degli attrezzi e dei professionisti.

Fino a prima della pandemia, che cosa esprimeva, in termini di accessi e realtà coinvolte, il Centro Ercole Negri e qual è invece la situazione attuale? Prima della pandemia, ovvero fino a febbraio 2020, il Centro Sportivo Ercole Negri contava 70mila accessi. Al centro sportivo operano 5 società sportive: Sport Center Parma Polisportiva; Judo Center Parma, La Farnesiana Scherma, Tennis Tavolo San Polo e Ginnastica artistica Polisportiva Coop. Sport Center Parma Polisportiva che gestisce tutto il centro e nello specifico la palestra fitness, la scuola nuoto e gli sport agonisti (Pallanuoto, Nuoto, Sincronizzato, Pesistica) ad oggi conta 25 dipendenti, 50 collaboratori, 250 atleti agonisti e 1500 tesserati.

Cosa comporta alla Società Sport Center Parma la gestione complessiva del Centro Sportivo Ercole Negri? La gestione del centro costa 2.900milioni di euro all’anno tra spese, canoni d’affitto, utenze, gestione personale e altre voci. In tempo di pandemia ovvero a impianto chiuso, per un mese dobbiamo sostenere costi pari a 50mila euro a cui aggiungere il canone d’affitto e, al momento, 15 mila euro per il mantenimento della piscina grande 33mtx25mtx1,90mt) per far allenare i nostri atleti agonisti e anche gli atleti delle società in concessione dal Comune di Parma

Questo 2020 è stato fortemente condizionato dai provvedimenti restrittivi legati all'emergenza. Possiamo parlare di un grido d'allarme, anche da parte vostra? Da Giugno a Ottobre abbiamo fatturato tra il 70% e 60% in meno rispetto l’anno precedente e il 50% in meno degli iscritti. Sicuramente la situazione è allarmante per tutto l’indotto che coinvolge l’impiantistica sportiva e il mondo del fitness a livello nazionale che ad oggi, secondo i dati dell’ANIF, ha una perdita di 5,5milioni di euro. Siamo però convinti che se potessimo riaprire le persone tornerebbero a fare sport, chi in palestra e chi in piscina. La voglia è tanta, lo si percepisce dai messaggi e dalle telefonate che riceviamo. Quindi il vero allarme è dato dalla tardiva riapertura; per ritornare ad un’affluenza normale abbiamo calcolato che ci vorranno almeno dai 9 ai 12 mesi.

A distanza di un mese dalla ripresa degli allenamenti in vasca per gli atleti che partecipano alle competizioni di interesse nazionale, che bilancio possiamo fare? Abbiamo riprese gli allenamenti il 16 Novembre in piscina per gli atleti agonisti che possono partecipare agli eventi e alle competizioni riconosciute dal CONI di preminente interesse nazionale come previsto dal DPCM del 3 Novembre 2029 e dalla delibera del CONI del 6 Novembre 2020. A distanza di un mese esatto, la ripresa degli allenamenti in vasca a porte in chiuse riguarda 250 tesserati di Sport Center Parma e altri 250 delle società che hanno in concessione gli spazi acqua dal comune. I nostri nuotatori hanno ripreso anche le gare nel rispetto di tutte le norme di sicurezza Covid stabilite dalla FIN e dobbiamo dire che siamo molto contenti perché i ragazzi hanno ottenuto buoni risultati personali.

Le istituzioni (Stato, Comune...) stanno riconoscendo aiuti a favore delle società? Che cosa occorrerebbe fare, a vostro avviso? Fino ad oggi l’unico contributo ricevuto dal Governo è stato il credito d’imposta sul canone d’affitto. Per quanto riguarda il fondo perduto, essendo noi una Società Sportiva Dilettantistica non rientravamo tra le categorie previste per riceverlo. Consideriamo che anche a livello nazionale la situazione è surreale: il 4% è la copertura del fondo perduto e l'erogazione dei contributi è slittata all'inizio del 2022. Al momento non ci resta che partecipare alla richiesta di contributo emanato dal Comune alle società sportive sulla base del numero dei tesserati.

In un momento del genere, cosa può augurarsi una società sportiva - e in generale il mondo dello sport - per il futuro e per garantirsi la sopravvivenza? Prima di tutto la riapertura. Abbiamo bisogno di riportare le persone a fare sport. Tardare oltre il 15 gennaio sarebbe davvero una punizione per tutto il settore che non se lo merita. Vedere concentramenti nei centri commerciali ci fa male pensando ai soldi investiti a maggio per la riapertura in sicurezza Covid del centro e aver superato i controlli dei Nas nella settimana stessa della forzata chiusura imposta dal DPCM del 25 ottobre.